TRA PARENTESI
con Massimo Cirri e Peppe Dell’Acqua
È il 16 novembre 1961. Siamo a Gorizia. Un uomo alto e dinoccolato entra nell’Ospedale Psichiatrico. Dentro ci sono 650 internati e una delle sue mura fa da confine con la Jugoslavia. La Cortina di Ferro che divide l’Occidente dal Blocco comunista.
È il nuovo direttore, si chiama Franco Basaglia, ha 37 anni ed è uno sconfitto: avrebbe voluto fare la carriera universitaria ma lo hanno espulso. Perché legge troppi libri di filosofia, è un disallineato e così gli tocca la carriera di serie B. Lui un manicomio non l’ha mai visto e appena ci entra un odore gli ricorda il carcere. C’è stato dentro sei mesi, da studente, era antifascista.
Quello che vede in quel manicomio di confine – ma i manicomi sono tutti uguali, in Italia ce ne sono 98 con dentro centomila persone – lo disorienta e lo sconcerta. Le persone distrutte dalla violenza dell’istituzione non sono più persone: “Qui non c’è più nessuno”. Vorrebbe scappar via. Poi decide di restare. Così, con un misto di vergogna e ribellione, comincia a pensare qualcosa che nessuno al mondo – i manicomi sono uguali in tutto il mondo, sono un format – ha mai pensato prima: che possa esistere una società senza manicomi.
Per alcuni mesi Franco Basaglia è da solo. Poi arriva un collega e amico – si chiama Antonio Slavich – poi altri pochi medici e una psicologa.
Poi quello che Basaglia e i suoi stanno facendo a Gorizia – cambiare un manicomio cambiando l’idea che abbiamo della follia ed il suo posto nella società – comincia a diventare questione di tanti. Parte un processo di cambiamento. Porterà Franco Basaglia a Trieste e il Parlamento alla legge 180 del 1978, secondo Norberto Bobbio l’unica vera riforma del dopoguerra.
Da allora, con fatica, in tanti ed in tanti modi cerchiamo di realizzare una società che contenga sia la normalità che la follia. Un cambiamento che non è mai finito. Perché in noi umani non finisce mai lo scontro tra la ragione e la follia, due condizioni che ci abitano.
Adesso c’è una campagna, #180Benecomune, per dare maggiore efficacia alla Legge 180, rafforzando i servizi di cura sul territorio, guardando alle persone, aumentando e spendendo meglio le risorse, abolendo le contenzioni.
Peppe Dell’Acqua
ha lavorato con Franco Basaglia e diretto poi i Servizi di Salute mentale di Trieste.
Massimo Cirri
conduce Caterpillar su Rai radio 2 e per 25 anni ha lavorato nei servizi di salute mentale, quelli al posto del manicomio.
Spettacolo ore 17.30
Cena ore 19.30
Contributo cena + spettacolo 45€
Solo spettacolo 20€
Ingresso riservato ai soci ACSI (costo tesseramento 5€)
Per info e prenotazioni:
3803842008 (anche Whatsapp)
prenotazioni@teatrodelpane.it