Incontro pubblico in occasione della mostra Carlo Scarpa e le arti alla Biennale. Opere e vetri dalla collezione Gemin, a cura di Orietta Lanzarini e Mario Gemin, organizzato in collaborazione con il Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno, sede dell’esposizione aperta da domenica 22 giugno 2025 a domenica 11 gennaio 2026.
Il nuovo appuntamento del ciclo Dialoghi attorno a Ca’ Scarpa, a cura di J.K. Mauro Pierconti, storico dell’architettura e curatore di Ca’ Scarpa, torna a parlare del rapporto tra Carlo Scarpa e i suoi assistenti, nel caso specifico Luciano Gemin, attivo in particolar modo – da trevigiano – sui progetti della sua città. Tra questi spiccano la mostra su Arturo Martini, allestita da Scarpa nel convento di Santa Caterina nel 1967 e, per lo stesso convento, il progetto complessivo degli anni settanta, poi non portato a termine.
Un’attività quindi ricca di esperienze che Gemin aveva ulteriormente arricchito con l’acquisizione nel tempo di varie opere scarpiane, che sono ora oggetto della mostra al Museo Gypsotheca Antonio Canova che indaga il rapporto tra Carlo Scarpa e la Biennale attraverso, appunto, la collezione Gemin.
L’incontro ruoterà quindi attorno a un doppio fuoco: la relazione professionale tra Carlo Scarpa e Luciano Gemin, da un lato, e i contenuti della mostra di Possagno, dall’altro.
Dopo un’introduzione di J.K. Mauro Pierconti, interverranno Moira Mascotto, direttrice del Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno, Mario Gemin, figlio di Luciano, Orietta Lanzarini, Carla Sonego, esperta di vetri artistici e tra gli autori del catalogo dell’esposizione.
Per gli iscritti all’Ordine degli Architetti sono previsti i crediti formativi professionali.
Fondazione Benetton Studi Ricerche figura tra gli enti patrocinatori della mostra e, nel solco di quella tenutasi recentemente presso il Museo Bailo di Treviso, Differenti con metodo, promossa da [e]DesignFestival in collaborazione con Città di Treviso, Musei Civici di Treviso, FATV e Forma Ubis, vuole offrire una nuova occasione per portare l’attenzione su alcuni passaggi significativi della scena architettonica trevigiana per la presenza attiva di Carlo Scarpa.
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